Essere e il Fare
Leggi, sospiri, pensi e ripensi.
Chi sono io ? Forse non è sempre la domanda più adatta.
Dove sono io? Questa mi porta più lontano mi fa volare nel tempo, fuori e dentro di me, in uno spazio sconosciuto, inesistente.
Sono dove voglio essere?
Sí, esattamente
No non propriamente.
Qui in questo spazio io posso cambiare la mia rotta, con la consapevolezza di dove sono, dove voglio andare e come ci voglio andare.
Qui segue la scelta di chi voglio essere e, di conseguenza, cosa voglio portare nel mondo.
La scelta non include né preclude solo il fare ma abbraccia l’essere in tutta la sua essenzialità.
Il risultato di un uomo che fa ma non è, non è minimamente comparabile a quello dell’uomo che fa mentre è.
Come l’insegnamento di un uomo che sa ma non è, è totalmente distante e differente dall’insegnamento dato dall’esempio vivente di un uomo che è e sa.
Come una stella spenta che spiega come si brilla…
L’intelletto certo è un dono meraviglioso, da coltivare in tutti i suoi aspetti e possibilità, ma dopo tutto questo parlare e questo sapere non manca forse il passo finale? L’attuazione, l’esperienza che completa questa danza tra il fare e l’essere? Il capire e l’integrare? Il sapere e l’imparare?
Di questa realizzazione a volte c’è solo l’illusione, data dal nostro intelligentissimo intelletto, di averla esaudita, completata, attuata.
Ma della realizzazione vera e propria, concreta e reale, non ce ne accorgiamo mentre la viviamo, e ci ritroviamo in un luogo senza sapere come ci siamo arrivati; questa è la vera realizzazione, quella umile, intenzionale ma non controllata e forzata: quella sorprendente.
Senza sapere mai dove arrivare, in questo flusso di pensieri si e no confusi, vorrei chiudere in maniera più o meno lineare riguardo agli argomenti citati sopra.
“…”
Tra il raccontar della gioia e gioire passa un mare
Tra il raccontar della pace e amar il tuo nemico ci passa una montagna
Tra il raccontar dell’amore e amare, ci passa un mondo
Tra il raccontar della vita e vivere ci passa l’universo.