COMUNICAZIONE!
Un aspetto vitale in ogni relazione è la comunicazione, bisogna individuare qual è il nostro modo di comunicare, e lavorare per rendere la comunicazione assertiva e amorosa.
La prima correzione nella comunicazione è quella di cominciare a parlare di se stessi.
Di come ci sentiamo, di quello che proviamo, e non parlare o accusare l’altro.
Com’è la tua comunicazione?
– assertiva
– sottomessa
– aggressiva
Comunicazione assertiva :
E’ la capacità di difendere le idee personali, e dire “no” senza permettere la manipolazione dell’altro, come fa il sottomesso e senza violare i diritti degli altri, come fa la persona aggressiva.
Comunicazione sottomessa :
Per il sottomesso i diritti degli altri sono più importanti. Non deve ferire i sentimenti degli altri, né offendere, nonostante sia nel giusto. Ha fondamentalmente paura di ferire, e per questo di essere rifiutato.
“Se mi esprimo mi possono rifiutare, non so esprimere le mie emozioni.”
Comunicazione aggressiva :
I miei diritti sono più importanti di quelli degli altri.
Si impone ed è arrogante, manipola con la colpa, “Se non si fa come dico mi arrabbio”. Se ha torto si arrabbia di più e aggredisce. Ha sempre ragione.
Incute timore, non ha rispetto.
Possiamo osservarci e notare come usiamo comunicazioni diverse in base alle situazioni e alle persone con le quali discutiamo, solitamente la comunicazione che troviamo più difficile è con il nostro partner o con i genitori, poiché questi sono i nostri specchi più profondi e toccano le nostre debolezze più degli altri ( non volontariamente) tutto ciò se sappiamo sfruttarlo ci aiuta a guardare cosa ci brucia e che quindi non abbiamo risolto affinché possiamo risolverlo, per questo un auto osservazione molto profonda e onesta ci aiuta molto e ci fa evolvere.
Il tipo di comunicazione ideale richiede uno stato di calma,almeno nel tono di voce, in cui noi esprimiamo il nostro dolore o qualunque cosa senza dare la colpa e la responsabilità delle nostre sofferenze all’altro, dunque è importante parlare di sé se si vuole risolvere ed essere compresi, ad esempio invece di dire:” tu mi hai ferita, non sei attento, non ci sei mai, non te ne frega nulla di me!” proviamo a dire invece: “ mi sono sentita ferita, sento che non sei presente con me e a volte penso addirittura che non ti importi”.
Questo cambia anche la risposta dell’altro perché l’attacco con il TU porta l’altro inevitabilmente sulla difensiva, e dunque crea un muro com’è normale che succeda; non attaccando l’altra persona può ascoltare come vi sentite senza sentirsi accusata e di conseguenza può ascoltare, riflettere e rispondere senza doversi difendere ma cercando una soluzione.